Meta addestrerà la sua AI con i nostri dati?

Meta addestrerà la sua IA con i nostri dati?

Ecco cosa sapere sul diritto di opposizione degli utenti europei.
Meta sta espandendo e migliorando le sue capacità di intelligenza artificiale (IA) per offrire esperienze più integrate e utili agli utenti delle sue piattaforme. Tuttavia, questa evoluzione solleva domande cruciali sulla privacy e sui diritti degli utenti, soprattutto in Europa, dove il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) garantisce tutele specifiche, tra cui il diritto di opposizione.

Meta ha annunciato l’utilizzo di dati pubblici degli utenti dell’Unione Europea per “alimentare” i suoi modelli di IA, che necessita di un continuo bombardamento di dati. L’idea principale è quella di sfruttare a suo vantaggio i dati generati dagli utenti sulle sue piattaforme. 

La decisione è stata comunicata agli utenti con una notifica sia su Facebook sia su Instagram, ma molte persone non vi hanno prestato molta attenzione, anche perché l’abitudine di ignorare le comunicazioni aziendali sui siti che si frequentano è piuttosto diffusa. Attualmente, le maggiori critiche riguardanti l’uso dei dati da parte di Meta provengono da artisti e creatori che pubblicano le loro opere sui social media e vogliono mantenere la propria creatività intatta. 

 

Noi in Europa abbiamo il "right to object"

Gli utenti fuori dall’Europa non godono del “right to object”Meta ha spiegato infatti: “Al momento fuori dall’Unione non offriamo una funzionalità che consenta alle persone di rinunciare alle proprie informazioni dai nostri prodotti e servizi utilizzati per addestrare i nostri modelli di intelligenza artificiale”. 

Sono proprio gli utenti europei che possono provare a rinunciare, grazie al GDPR.

La mossa di Meta sembra rientrare nel perimetro del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati europee (GDPR), e la particolarità dell’opt-out è venuta a galla proprio grazie alla norma europea. L’azienda si appoggia al principio di “interesse legittimo” per giustificare l’utilizzo dei dati, una clausola del GDPR che lascia ampio margine di interpretazione. Nonostante ciò, lo stesso GDPR evidenziala  necessità da parte dell’azienda di fornire un sistema valido per negare il consenso, che non sia necessariamente l’eliminazione dell’account da parte dell’utente. L’opt-out che potrà avvenire tramite modulo online, non sarà un’azione in automatico, ma sarà concessa solo dopo una valutazione da parte dell’azienda Meta, con idonea motivazione.

 

Il motivo di questa decisione dunque è che i dati rappresentano la vera ricchezza per queste aziende, e la corsa all’intelligenza artificiale in corso non può prescindere dal loro utilizzo. Prevenire gli abusi è complesso, specialmente con la diffusione capillare di soluzioni basate sull’AI, rendendo essenziale un quadro normativo chiaro e rigoroso, la cui applicazione deve essere monitorata con attenzione.

E tu cosa pensi quindi che Meta addestrerà la sua AI con i nostri dati ?

Meta addestrerà la sua AI con i nostri dati?
Meta addestrerà la sua AI con i nostri dati?